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Formazione obbligatoria: rivoluzione per le imprese sarde, Sardegna Sicura è il nuovo alleato

  • Giancarlo D'Andrea
  • 10 lug
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 14 lug

Scatta anche l’obbligo di 16 ore di formazione per tutti i titolari d’impresa: scopri come Sardegna Sicura aiuta le aziende a trasformare un vincolo in un’opportunità di crescita.

Formazione obbligatoria: rivoluzione per le imprese sarde, Sardegna Sicura è il nuovo alleato

Nel 2025 il panorama della sicurezza sul lavoro cambia radicalmente. L’Accordo Stato-Regioni del 17 aprile 2025, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 119 il 24 maggio, rappresenta una trasformazione rivoluzionaria della formazione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Tutto il sistema, dal contenuto dei corsi ai metodi di verifica, passando per la responsabilità diretta del datore di lavoro, viene completamente ridisegnato.

Ogni impresa è coinvolta, indipendentemente da settore o dimensione. E ogni datore di lavoro, senza eccezioni, dovrà frequentare un corso obbligatorio di almeno 16 ore, con 6 ore aggiuntive per i titolari di imprese edili. Una riforma che stravolge l’approccio tradizionale alla sicurezza: non più adempimento formale, ma strumento strategico per prevenire incidenti e costruire cultura aziendale.

In Sardegna, questa evoluzione normativa trova una risposta concreta in “Sardegna Sicura“la risposta rivoluzionaria alla nuova sfida per la sicurezza nelle imprese, la prima rete di imprese specializzate nella sicurezza che hanno scelto di collaborare per essere più vicine alle aziende del territorio. Perché in un contesto in continuo cambiamento, uniti si è più sicuri.

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Una rivoluzione normativa che coinvolge ogni aspetto della formazione

Il nuovo Accordo riscrive completamente le regole della formazione. Non si tratta di un aggiornamento, ma di una vera rifondazione del sistema formativo nazionale in materia di sicurezza.

Le principali novità includono:

• Unificazione normativa: tutte le disposizioni precedenti vengono sostituite da un unico corpus coerente, superando la frammentazione degli anni passati.

• Estensione dei destinatari: nuovi obblighi coinvolgono non solo lavoratori e dirigenti, ma anche coordinatori, operatori specializzati, datori di lavoro e tutte le figure professionali legate ai rischi.

• Strutturazione rigorosa dei percorsi formativi: ogni corso deve avere obiettivi chiari, durata predefinita, modalità didattiche specifiche e criteri di valutazione puntuali.

• Revisione della formazione a distanza: la videoconferenza sincrona diventa utilizzabile con tracciabilità obbligatoria; l’e-learning è ammesso solo in casi specifici, con criteri tecnici e didattici stringenti.

• Introduzione della verifica dell’efficacia in azienda: non basta più testare l’apprendimento a fine corso. Il datore di lavoro deve accertare che la formazione venga tradotta in comportamenti sicuri sul posto di lavoro.

Queste innovazioni delineano una formazione più completa, dinamica, misurabile e integrata nei processi aziendali.


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L’obbligo formativo per i titolari: responsabilità diretta e ineludibile

Una delle novità più incisive riguarda i datori di lavoro, che per la prima volta sono obbligati a partecipare personalmente a corsi di formazione specifici. Si tratta di un percorso di almeno 16 ore, più 6 ore aggiuntive per le imprese operanti in edilizia.

È un cambiamento epocale: il vertice aziendale non può più delegare la gestione della sicurezza. Deve comprendere, valutare, pianificare e verificare le attività di prevenzione, a partire dalla propria formazione.

Questo obbligo si applica a tutte le aziende, indipendentemente dal numero di dipendenti o dal settore: un impegno che richiede tempo, ma che offre anche nuove competenze per una leadership consapevole e orientata alla tutela delle persone.

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Sardegna Sicura: la rete che semplifica l’adeguamento

In un momento di trasformazione così importante, nasce un’iniziativa altrettanto rivoluzionaria: “Sardegna Sicura”, la prima rete regionale di imprese della sicurezza che collaborano per supportare concretamente le imprese sarde.

Questa rete offre:

• Corsi obbligatori da 16+6 ore accreditati, mirati e strutturati secondo la nuova normativa.

• Assistenza personalizzata per la progettazione del piano formativo aziendale.

• Verifiche dell’efficacia della formazione svolta, anche tramite strumenti digitali.

• Gestione documentale e promemoria scadenze, per evitare dimenticanze e sanzioni.

• Supporto tecnologico per la formazione a distanza, in conformità ai nuovi standard.

Grazie a “Sardegna Sicura”, le imprese possono gestire il cambiamento in modo efficace, senza subire la complessità delle nuove regole, ma cogliendone le opportunità.

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Una formazione continua, concreta e valutata sul campo

L’Accordo 2025 introduce il concetto di formazione continua, che non termina con il corso iniziale. Ogni figura deve aggiornarsi regolarmente, con cadenze che variano da biennali a quinquennali, e con contenuti sempre aggiornati alle evoluzioni normative e tecniche.

La grande innovazione è che la formazione non finisce in aula: la sua efficacia va dimostrata sul campo, durante l’attività lavorativa. Il datore di lavoro è chiamato a verificare che i lavoratori abbiano interiorizzato le buone pratiche, attraverso:

• check list operative

• questionari di valutazione

• analisi degli infortuni

• osservazione diretta dei comportamenti

Questa valutazione continua segna il passaggio da una formazione teorica a un modello operativo e misurabile.

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Un cambiamento culturale oltre la normativa

Il nuovo assetto normativo rappresenta anche una sfida culturale. Si passa da un approccio formale e burocratico a uno strategico e responsabile, in cui ogni attore aziendale è protagonista attivo nella prevenzione.

La formazione diventa così:

• leva per ridurre gli infortuni

• strumento per rafforzare l’immagine aziendale

• fattore competitivo nei rapporti con clienti e partner

• base per costruire una cultura organizzativa fondata sul rispetto e la prevenzione

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Uniti si è più sicuri: un’opportunità per la Sardegna

In questo contesto, la cooperazione tra imprese della sicurezza in Sardegna assume un valore ancora più profondo. Con Sardegna Sicura, le aziende non solo si adeguano alla normativa, ma costruiscono una rete di sostegno reciproco, formazione di qualità e assistenza continua.

È il momento di fare squadra, di condividere competenze e strumenti, di creare un ecosistema in cui la sicurezza sia un valore comune, non solo un obbligo.

Per questo, “Sardegna Sicura” non è solo un progetto: è una visione, una risposta concreta al cambiamento, un modo per affrontare il futuro insieme. Perché oggi più che mai, uniti si è più sicuri.


Giancarlo D’Andrea

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